venerdì 5 febbraio 2010

Il Libro delle Cose Perdute

Ciao a tutti! Purtroppo questi due giorni sono stati piuttosto pieni e non sono riuscita a registrare una videorecensione e neppure a leggere un gran che, ma ho deciso di non lasciarvi all'asciutto!
Vi propongo quindi per via scritta un libro che ho letto quest'estate e che mi ha piacevolmente colpito: Il Libro delle Cose Perdute di John Connoly.
Probabilmente avrete notato quest'autore in libreria solo perchè ha scritto un sacco di thriller alla Patterson, ma questo libro esula completamente dai suoi soliti scritti, tanto che io pensavo fosse un omonimo xD
John Connoly è nato a Dublino nel 1968 ed è laureato in giornalismo. Dopo una breve carriera da freelancer, si è dedicato alla scrittura e nel 1998 ha pubblicato il suo primo libro, Tutto Ciò Che Muore. Questo romanzo rappresenta il primo di una saga di thriller con protagonista Charlie Parker, un ex poliziotto dal passato travagliato. Ma il libro di cui vi voglio parlare oggi si allontana molto da questo prototipo.

Il Libro delle Cose Perdute(2008)

Editore:Rizzoli
Prezzo: 19,50€
Pagine:360

Mentre il mondo è trascinato nel vortice della Seconda guerra mondiale, David vive la sua personale battaglia, la più dura. Dodici anni e la testa piena di sogni. Dodici anni e il primo, devastante incontro con la morte: sua madre non c’è più, portata via da un male incurabile. Nella nuova famiglia che il padre - un matematico prestato all’esercito - si affretta a costruire, non sembra esserci veramente posto per lui. E allora David si rifugia nei libri. È una stanza piena di storie, adesso, a fargli compagnia; montagne di carta che racchiudono realtà parallele, mondi immaginati in cui rispecchiarsi. Perché “le storie sono vive” - troppo vive - capaci, a volte, perfino di inghiottirci, di costringerci a crescere o di smarrirci per sempre. Solo tra le pagine del Libro delle cose perdute, David, che dalle storie è stato rapito, può sperare di trovare la storia che conta di più: la sua.

Particolare è la prima parola che viene in mente per descrivere questo libro. In esso, infatti, ritroviamo molti personaggi di fiabe conosciute che però vengono in un certo modo snaturati: l'atmosfera è cupa, lugubre e David si ritrova catapultato in un mondo violento, inghiottito da una delle sue fantasie che però forse tanto fantasiosa non era. E il cattivo è proprio cattivo, fino in fondo, fino al midollo, e proporrà a David uno scambio terribile. Un libro che, a quanto ho letto dai commenti, o piace o schifa, se così si può dire. E a me è piaciuto, anche se forse dentro c'è troppo male per paragonarlo ad una favola...ed anche il finale lascia con l'insoddisfazione, l'amaro in bocca. Eppure mi è piaciuto: forse sarà stata l'atmosfera del campeggio, non so XD

Eccovi un breve estratto:
"Poi udì un lieve fruscio di foglie alla sua destra e uno spezzarsi di ramoscelli a sinistra. Dietro di loro vi fu un movimento, come se delle presenze nascoste nel sottobosco stessero cercando di avvicinarsi il più silenziosamente possibile.

«Reggiti forte» disse il Boscaiolo. «Ci siamo quasi.»

Scattò verso destra, abbandonando il terreno facile e addentrandosi in una macchia di felci, e istantaneamente, dietro di loro, David udì i suoni dell’inseguimento. Un taglio gli si aprì sulla mano e sgocciolò sangue sul terreno, e una gamba del pigiama si lacerò dal ginocchio alla caviglia. Perse una pantofola, e l’aria della notte gli morse le dita del piede. Quelle delle mani gli dolevano per il freddo e lo sforzo di reggersi al Boscaiolo, ma non mollò la presa. Attraversarono un’altra macchia di cespugli e giunsero su un rudimentale sentiero che scendeva serpeggiando verso quello che sembrava un giardino. David si guardò indietro e credette di vedere due occhi pallidi che brillavano al chiaro diluna e una macchia di pelo folto e grigio.

«Non ti voltare» disse il Boscaiolo. «Qualsiasi cosa accada, non ti voltare.»

David tornò a guardare avanti. Era terrorizzato, e si era profondamente pentito di aver seguito la voce di sua madre in quel luogo. Era solo un bambino in pigiama, con una sola pantofola e una vecchia vestaglia blu sotto la giacca di uno sconosciuto, e l’unico posto in cui avrebbe dovuto trovarsi era la sua camera da letto."

1 commento:

  1. Uhm... è la seconda recensione positiva che leggo riguardo a questo libro, e nell'arco di nemmeno un mese! Segno del destino? XD

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