martedì 3 agosto 2010

Anghelos - Il libro oscuro di Dracula

Ciao a tutti! Il libro di cui voglio parlarvi oggi è di un'autrice italiana, Alessia Rocchi, e mi è piaciuto moltissimo: si tratta di "Anghelos-Il libro oscuro di Dracula".
Nel video sono stata un po' prolissa e come al solito faccio più versi di una scimmia: la prossima volta cercherò di contenermi xD







Anghelos è un angelo caduto, condannato ad essere un vampiro assetato di sangue fintanto che non riuscirà ad entrare nella Stanza della Purificazione con l'aiuto delle tre guardiane. Abita in Romania, dove finge che quella degli Anghelos sia una stirpe quando in realtà è sempre esistito solo lui. Siamo nel 1440, e i Dracula governano la Valacchia, in particolare Vlad II, diviso tra la fedeltà al papa e quella ai turchi. All'ennesimo tradimento, il dragone viene pesantemente minacciato dal sultano Murad e l'unico modo che ha per salvarsi è quello di offrire i suoi figli come ostaggi: ignorando il primogenito Mircea che lui ama, decide di donare al sultano Vlad e Radu, gli altri due figli, rallegrato dal pensiero che comunque ha sempre il suo primogenito ed il figlio illegittimo avuto con la sua concubina Caltunia. Ma in realtà dietro tutte queste decisioni ci sono enormi forze che tramano l'una alle spalle dell'altra: Lilith, amante di Adamo, che crea strigoi per puro piacere e servendosi di Vlad Dracul vuole impossessarsi del tesoro degli Anghelos, il dominio scarlatto; lo stesso conte Anghelos che vuole distruggere Lilith e ha in odio i Dracula ed è amico del sultano turco; Caltunia, in realtà strega, che intende portare sul trono di Valacchia il suo figlio bastardo; il Pastore, una figura enigmatica che ha a che fare con la redenzione del conte. I piani di Lilith verranno però disattesi: Vlad Dracula, tornato a casa una volta lasciati i figli presso i turchi, attaccherà il conte Anghelos ma senza successo e la moglie, impazzita di dolore, lo denuncerà e causerà la sua morte. Nel frattempo Vlad e Radu crescono alla corte turca ed il primo, adolescente, in una notte scura fugge assieme ad una schiava per tornare in Valacchia e rivendicare il suo diritto di nascita: lì viene aiutato da Petru, un giovane soldato già agli ordini di suo padre, che lo riaccompagna da sua madre che, pazza, uccide la sua accompagnatrice e lo denuncia, scambiandolo per il suo defunto marito. Vlad riesce poi a tornare al potere come Vlad III ed incontra a Tirgoviste l'amore della sua vita: i problemi politici però sono molti ed il principe non esita a far impalare tutti i nobili. Nei suoi occhi si nasconde una luce malvagia, un estremo dolore che lo portano a scatenare la sua furia anche nei confronti del suo stesso popolo. Ed è proprio questo che il conte Anghelos vede nei suoi occhi quando lo guarda nel momento in cui il principe gli fa visita per chiedere il sua aiuto. Il conte aiuterà Vlad? Che esito avrà la guerra? Cosa ne sarà della moglie di Vlad? Ed il conte Anghelos riuscirà ad entrare nella stanza della redenzione per riavere il controllo di sè? Per saperlo, dovete leggerlo!:)

N.B.Nonostante sia in realtà il secondo libro della saga sul conte Anghelos, gli eventi si comprendono anche senza aver letto il precedente perchè, fortunatamente, il conte stesso ci racconta la sua storia, seppur per sommi capi. Ciò non toglie che cercherò di recuperare il primo perchè questo mi è piaciuto molto!
Veramente un bel libro: scorrevole ed intrigante, ci narra la storia di Vlad Tepes III in chiave storica accostandogli un personaggio sovrannaturale che incarna quella natura che da sempre viene invece attribuita a Dracula. In questo libro è sin dall'inizio evidente il lavoro di ricerca dell'autrice che utilizza avvenimenti storici accostandoli ad altri di carattere fantastico in una commistione perfetta e rendendo anche quest'ultimi estremamente realistici. Il passato di Dracula presso i turchi, la sua macchia nera sull'anima, sua moglie: tutte le parti collimano con quelle della leggenda che noi conosciamo, ma vengo descritte in modo da apparire vere, storiche. Ed in tutto questo si inseriscono moltissimi elementi soprannaturali, per la maggior parte concatenati al conte Anghelos e alla sua storia: intrigante ed originale la storia di questo vampiro in realtà Angelo e del suo tormento volto alla ricerca della Stanza della Purificazione. Colpi di scena assicurati, tra tradimenti e ricomparse del tutto inaspettate. Ed oltre all'azione, accenni a fatti ed eventi che ci chiariscono il modo di essere ed agire di alcuni personaggi, portandoci quasi a giustificarli nonostante il male che fanno. Insomma, alla pura azione si accostano personaggi ben delineati e realistici, che ci aiutano ad immedesimarci notevolmente nella storia.

Editore: Castelvecchi
Pagine: 260
Prezzo: 14,90
ISBN-10: 8876153808
Per voi, uno stralcio del prologo.

Isola di Snagov,
Anno Domini 1476
[...]Il conte Vampiro fece un passo verso di lui, e il respiro gli si fermò. «Aiutami a portarlo in chiesa. Lasciamolo riposare in pace», ordinò Ánghelos con voce cupa mentre prendeva in braccio il cadavere. Petru si portò la mano sul petto e mormorò: «Farò quello che vorrete, mio signore. Ma non illudetevi, perché nemmeno nella morte il principe Vlad Dracula troverà pace». Il Vampiro seguì Petru verso l’interno dell’isola e poco dopo si trovarono davanti al monastero: era vecchio di un secolo e circondato da mura solide, costruite dopo i saccheggi di Radu Dracula, fratello di Vlad III. Attraversarono uno spiazzo fangoso e Petru tirò la corda del campanello accanto alla porta del monastero. Un tintinnio sommesso, e alcuni istanti dopo dallo spioncino apparve la faccia incredula di un monaco. Li squadrò per bene, poi richiuse lo spioncino e aprì la porta. Il cortile non era molto grande; a ridosso delle alte mura c’erano le stalle, e poco lontano l’orto e il cimitero. Da una scala ricavata nelle mura scesero una dozzina di altri monaci spaventati. Si fermarono come pietrificati alla vista del Vampiro.
«Conte Nikefóros Ánghelos, voi qui?», esclamarono quasi all’unisono. Poi fissarono il cadavere che il Conte teneva fra le braccia. Un monaco – piccolo di statura, il capo e il viso celati dal cappuccio – sostava fermo sul portale della chiesa. Si mosse verso il gruppo, bloccandosi non appena l’abate sollevò il sudario scoprendo il viso di Dracula. Il Conte aggrottò la fronte e, adagiato il corpo su una pietra, protestò: «È così che omaggiate il vostro signore? Costui è Vlad III principe di Valacchia». «Non più ormai», sostenne l’abate con decisione. Era un uomo molto anziano, con una lunga barba grigia dalle sfumature giallastre; sopracciglia foltissime nascondevano gli occhi chiari. «Vi chiedo solo di dargli una degna sepoltura. Non fosse altro perché un tempo egli rese questo monastero una solida fortezza per difendervi da qualsiasi attacco», ribadì il Vampiro cercando di mantenere la calma. «Non fosse altro perché proprio qui Vlad l’Impalatore torturò e uccise gente che invocava pietà», rilanciò fermo l’abate arricciando il naso. Afferrata una torcia dalle mani di un monaco, l’avvicinò al feretro e sbottò indignato: «Bugiardo fino alla fine, vero conte Ánghelos? Avete sbandierato ai quattro venti che durante l’ultima battaglia Dracula era stato decapitato, e che la sua testa era stata portata a Costantinopoli dal Sultano Mehmed II. Invece, il suo corpo è intatto». «Volete punirlo per un mio peccato?».
«Punito il Drago, punito il Serpente», sentenziò l’abate. «Punite me, allora», esclamò Nikefóros. Non costringetemi a mostrarvi il Dominio Scarlatto. Abbiate pietà per voi stessi. «Potremmo seppellirlo in chiesa sotto l’altare, cosicché la sua anima demoniaca possa essere domata dalla spada dell’arcangelo Michele», suggerì un altro monaco. «La sua anima non era demoniaca, ma tormentata». Il Vampiro, Petru e gli altri si voltarono verso colui che aveva parlato. Si trattava del monaco fermo sul portale della chiesa. Il cappuccio calato sugli occhi e le braccia incrociate, aveva parlato con tono deciso, anche se al Vampiro non era sfuggito il timbro quasi femmineo della voce. «Comunque sia, non dobbiamo dimenticare che ha abiurato il credo ortodosso per sposare quello cattolico. È questo che lo condanna a cercarsi altrove una sepoltura », sentenziò l’abate, fissando sia il monaco che aveva preso le difese di Vlad Dracula che l’Ánghelos. Petru scosse la testa. No, quella faccenda non si sarebbe risolta per la notte, forse nemmeno per il giorno dopo. A meno che al Conte non fosse venuto in mente di tagliare la testa ai monaci e scavare una fossa per Vlad con le sue mani. Il Vampiro, invece, disse: «Lo ha fatto, è vero. Ma forse questo impedisce a Dracula di trovare la pace e a voi di dar consolazione a un morto? Non rinchiudete Dio in un simbolo. Egli è dappertutto, pronto ad accogliere… Tranne me… chiunque chieda conforto». Ma l’abate sollevò i pugni e gridò: «Adesso basta!». Nel cortile calò il silenzio. Un colpo di vento fece sollevare il mantello del Conte, scoprendo la spada con il blasone del serpente a due teste inciso sull’elsa e sulla lama. I monaci si guardarono terrorizzati, e l’abate ingollò saliva e paura. «Ovvio che il Serpente difenda le azioni del Drago, visto che a lungo vi siete definiti fratelli. Mostri: ecco cosa siete», urlò indicando lo stemma. Nikefóros ferì l’aria con un gesto fulmineo del braccio, mentre i canini iniziavano ad allungarsi. «Il Conte ha ragione, padre. Siamo o no uomini di Dio? Se così è, allora dobbiamo avere pietà del principe… Vlad», intervenne il monaco incappucciato con voce sofferente. «Lo seppelliremo in chiesa, come merita Dracula, il figlio del Drago». «Il figlio del Diavolo, vorrai dire», precisò l’abate pieno di rancore. Poi si passò la mano sulla fronte: «E sia. Portate questo cadavere in chiesa e seppellitelo vicino all’entrata. Conte Ánghelos?».Il Vampiro annuì, ma fu Petru a obiettare: «Così la sua tomba verrà calpestata dalla gente che entrerà in chiesa». «O in quel luogo, oppure il suo corpo marcirà nelle profondità del lago», insistette tenace l’abate.
Il traghettatore frenò a stento la rabbia. Colui che l’abate disprezzava era stato il suo principe, l’uomo con cui aveva condiviso ogni attimo della sua vita di soldato: Dracula, il più grande condottiero che la Valacchia e la Transilvania avessero mai conosciuto.

Benevento, anno 999. Il conte Nikefòros, discendente dall'antichissima stirpe degli Anghelos, e il suo servitore Raphael si aggirano esuli dopo avere abbandonato dolorosamente l'isola greca di Thera. Il sanguinario vescovo Aléxandros è sulle loro tracce, divorato dal desiderio di possedere il Libro Oscuro, un antico testo in cui è contenuto il segreto degli Anghelos. Ma il Libro è andato perduto e con lui il segreto che angoscia lo stesso conte: perché una sete smaniosa di sangue (sangue di animali, ma anche di uomini) lo tortura senza sosta, facendo di lui un vampiro? L'antico testo era stato affidato anni prima, nel corso di una spaventosa carneficina ordinata dal vescovo, a una bambina... 



QUI trovate un'intervista all'autrice.
QUI trovate il blog dell'autrice.
QUI trovate la pagina Facebook dedicata alla saga.



2 commenti:

  1. Carissima,
    ti ringrazio per il bellissimo post che mi hai dedicato!
    Un abbraccio
    Alessia Rocchi

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