martedì 9 novembre 2010

Recensione: Il Suono Sacro di Arjiam

Oggi voglio parlarvi de Il Suono Sacro di Arjiam di Daniela Lojarro, alla sua prima opera letteraria di genere fantasy: un romanzo che potrebbe stupirvi!
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 Il Regno di Arjiam è nei guai: Mazdraan, Primo Cavaliere del Re, vuole piegare il Suono Sacro al suo volere impadronendosi del Cristallo del Tempo per poter così mutare a suo piacimento la legge che regola il ciclo della vita.  Solo Fahryon, neofita dell'Ordine sapienziale dell'Uroburo, può affrontarlo, attraverso un lungo viaggio, sia fisico che interiore, che la porterà ad incrociare il cammino dell’anziano saggio Tyrnahan e di Uszrany, Cavaliere dell'Ordine militare del Grifo. Riuscirà Fahryon nella sua impresa? Il Suono Sacro sarà salvato e preservato, e con esso l’ordine del mondo?

Immagino che la vista di questo tomone nelle librerie possa spaventare molti lettori: lo so che non sono le pagine che determinano la bellezza di un libro, ciò non toglie che magari la sua mole possa un attimo scoraggiare. Beh, se vi è successo, ripensateci, perchè questo è davvero un dignitosissimo libro d’esordio. La Lojarro non si limita ad inserire elementi fantastici nella realtà di tutti i giorni, bensì si inventa un intero mondo che, secondo me, spicca per originalità: la musica, il Suono Sacro è il fulcro di questo romanzo, una melodia che concede potere, che può essere usato per il bene o per il male. E attorno ad esso si muovono i protagonisti, con intenzioni tra le più disperate: la musica permea la loro avventura e non solo fisicamente, infatti per poter maneggiare il potere della melodia è necessaria un’armonia interiore cui non tutti possono ambire. Il male e il bene, Armonia e Malia, non sono quindi semplici antagonisti, ma due facce della medesima armonia: il male non va abbracciato, ma è necessario per la piena comprensione del bene e per trovare il vero equilibrio. I personaggi sono tutti ben affrescati e delineati, e non si può negare un certo fascino esercitato dal cattivone di turno, Mazdraan. Ci sono però delle cose che, per mio gusto personale, sinceramente non ho gradito, ma che penso che invece ad altri possano non dare alcun fastidio:
~i nomi di persone o luoghi: sono poco facilmente ricordabili e ogni tanto non sapevo più di chi si parlava (per fortuna alla fine c’è un’utile appendice che li racchiude tutti);
~l’inizio: è decisamente lento e il libro impiegano un pochino ad ingranare;
~le descrizioni: lo sapete, io non ne sono una fan, e qui ce ne sono diverse e, nonostante siano magistralmente scritte, io le trovo noiose;
~i dialoghi: generalmente lineari, in alcuni devo ammettere che ho proprio perso il filo o comunque non compreso dove si voleva andare a parare…non sono mai stata brava con i filosofeggiamenti.
Nonostante questi particolari, che comunque danno fastidio a me e non è detto che lo diano anche agli altri (come confermano le recensioni positivissime su anobii), il libro è di un buonissimo livello e non fa di certo pensare ad un autore esordiente. Per cui faccio i miei complimenti all’autrice, certa che non potrà far altro che migliorarsi.
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dati tecnici
Editore: EdiGiò
Pagine: 704
Prezzo: 25,00€
autore

Nata a Torino, Daniela Lojarro appare giovanissima come protagonista del melodramma italiano sui maggiori palcoscenici europei. Accanto all’attività operistica e concertistica, ha in seguito intrapreso quella di terapista in Audio-psico-fonologia secondo il metodo sviluppato dal Alfred Tomatis. Il Suono Sacro di Arjiam è la sua prima rivelazione letteraria.
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1 commento:

  1. Questo libro sembra davvero bello! Peccato che costi tanto :S
    Grazie per la recensione! ^^

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