Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. Innanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredisce – uno sgarbo imperdonabile all’etichetta – e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ritenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti?
Vi consiglio di non farvelo scappare, presto avrete la mia recensione!
A proposito, ho bisogno di voi: vorrei intervistare l’autrice, e così ho pensato di chiedere a voi se c’è qualche domanda in particolare che vi piacerebbe porgessi a Gail Carriger. Io ho già pronte delle domande, cui aggiungerò quelle che mi piaceranno di più tra quelle che proporrete! Forza, fatevi avanti, non siate timidi, e sommergetemi con domande per Gail Carriger!
Mi piacerebbe che le facessi questa domanda: Vampiri, lupi mannari, steampunk, parasoli... è stato difficile per lei riuscire a gestire tutti questi elementi e rendere il romanzo credibile?
RispondiEliminaVoglio proprio leggere l'intervista *-*.
Ho inviato oggi le domande per l'intervista e ho inserito anche la tua:)
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