venerdì 18 marzo 2011

Recensione: Nimrod di Eleonora Piazzi

Il libro di cui voglio parlarvi oggi è l’opera di un’esordiente italiana, Eleonora Piazzi, e si colloca nel genere sci-fi: si tratta di Nimrod.
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Editore Il Pavone
Formato ebook
Genere antologia sci-fi
Prezzo 7,00€
Voto starstarstar


Cosa accadrebbe se il tempo si rompesse? Letteralmente. Provate a immaginare cosa potrebbe accadere se a un certo punto, per un motivo non ben precisato, il tempo dovesse sospendere il proprio corso. Quali sarebbe le implicazioni di ciò? Saremmo tutti pietrificati nella posizione esatta in cui la cosa accade o il mondo cesserebbe di esistere? Quali e quanti sforzi dovrebbero essere fatti per riportare le cose nel giusto ordine?
Inoltre, cosa ci dà la certezza che il tempo sia qualcosa di immateriale e intangibile. Non è detto che una cosa, solo perché non può essere percepita dai cinque sensi, non esista. Così come non è vero che il passato non esiste più. Resta sempre, intrappolato da qualche parte, con le sue implicazioni e il suo bagaglio, come dovrà prendere atto Dale, in un viaggio dentro e fuori se stesso, che lo porterà a vedere le cose da una diversa prospettiva. Chi è Es? Perché ha bisogno di Dale per ritornare nel suo mondo? Perché tra tanti è stato scelto proprio lui? cosa lo differenzia dal resto del mondo? Perché Es è alla ricerca disperata di un quadro piuttosto bizzarro intitolato “La 25esima ora”? E in che modo questo quadro ha a che fare con la sospensione temporale?
Nimrod è tutto questo e anche di più. È un viaggio, nel tempo, nello spazio, e attraverso le persone, attraverso i loro sogni, le loro delusioni, le loro speranze e i loro desideri, nelle loro vite, alla ricerca della porta che conduce verso casa, l’unico posto dove alla fine tutti vogliamo tornare.
 
Se scopri che il bacio di Dio è meraviglioso non puoi fermarti al primo, devi averne altri. Anche se lui non vuole. Non conta quello che vogliono gli altri. Conta quello che vuoi tu. E se scatenerai le ire del cielo poco importa. Tu avrai visto. Ed ora sei lì. Un piede sulla realtà, uno sul vuoto.”
 
Nimrod è un'antologia di racconti, anche se in realtà non è del tutto corretto definirlo come tale: il filo conduttore, lo scheletro, è in realtà uno solo ed è rappresentato dalla storia di Dale/Daniel. Tutto ciò che noi leggiamo dopo non sono veri e propri racconti bensì piuttosto degli affreschi, delle rapide pennellate che delineano scenari molto brevi ma ben caratterizzati, tutti uniti da un forte senso di tristezza che pare pervadere l'intera opera.
Tutto ha inizio con Dale, un agente immobiliare che si reca presso un appartamento in attesa di un cliente. Ma in realtà la persona che aspetta si rivelerà molto più di quello che sembra e lo porterà a vivere un'esperienza indimenticabile che gli farà riscoprire il vero significato della vita ma soprattutto dell'essere davvero vivi. E così insieme a Dale attraversiamo lo spazio e il tempo, incontrando personaggi incredibilmente diversi tra loro: bambini, adolescenti, suicidi, figli di prostitute, future spose in fuga, vampiri, innamorati; insomma, una gran profusione di diverse personalità che decidono di non subire passivamente la vita ma di fare una scelta, sia essa giusta o sbagliata.
 
Le cose più geniali sono le più banali, lo sappiamo, ma sono anche quelle di più profondo impatto emotivo e sicuramente le più complesse da digerire.”
 
Ogni racconto ha come titolo una canzone che ne coglie l'essenza più profonda e ho molto apprezzato questo aspetto, così come anche la capacità dell'autrice di immergersi nelle diverse storie, variando il registro a seconda del punto di vista. E' inoltre evidente una buona capacità di descrivere, specialmente le emozioni, che sono la vera e propria colonna portante di questo romanzo e sono estremamente variegate, ma fra tutte spiccano l'amore e la tristezza in tutte le loro accezioni.
 
Siamo stati insieme tre anni e ogni singolo istante in cui non eri con me mi sei mancato come l'aria.”
 
Come ogni antologia, presenta alti e bassi: mi sono piaciuti molto i racconti Heart shaped shelter, Blackbirds e Falling Down mentre altri non li ho molto apprezzati, come Walk On, Learn to fly e Teenage queen.
In conclusione, un'antologia che consiglio agli adulti (ci sono scene di sesso) appassionati di racconti sci-fi poveri d'azione ma ricchi di concetto e di sentimenti.

autore
Eleonora Piazzi nasce a Ferrara nel 1983.
Figlia unica di una famiglia operaia, padre magazziniere e madre impiegata, cresce negli insegnamenti contadini di chi è sempre stato abituato a lavorare tanto e lavorare sodo per ottenere qualcosa. Il grande affetto per il nonno, partigiano di guerra, e deportato nei campi di concentramento, ma scappato prima di riuscire ad arrivare a destinazione, la porta a trascorrere molto tempo insieme a lui, e così ne assorbe tutta la grinta e l’energia che lo hanno sempre caratterizzato.
Il suo percorso è piuttosto contorto, visto che prima di approdare definitivamente alla scrittura, passa attraverso cinque anni di liceo scientifico e sei di scienze politiche, anche se scrivere, assieme alla musica dei Green Day e dei Blink 182, che l’hanno accompagnata dall’adolescenza fino ad oggi, è sempre stato un bisogno imprescindibile.
Ama i braccialetti, di cui al momento ne vanta 36 attorno ai polsi, adora i suoi Moleskine, senza i quali non è in grado di vivere, perché, come lei stessa ha affermato più di una volta “se non li avessi mi potrei mettere a scrivere anche sui muri, ma non sarebbe carino portare a casa un pezzo di cemento con gli appunti”, e il suo Blackberry, a cui ha dato il nome di Tyler Durden, in onore al personaggio di “Fight Club”, scritto da quello che lei considera uno dei suoi più grandi maestri, Chuck Palahniuk. Il suo sogno è di diventare proprio come lui, solo un po’ più brava. Attualmente sta lavorando al suo secondo libro “And the winner is…”

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