lunedì 11 luglio 2011

Il club dei suicidi di Albert Borris





























OriginaleCrash into me
GenereNarrativa young adults
EditoreGiunti Y
Pagine304
Prezzo14,50€
Votostarstarstarmezzastella

Quattro adolescenti aspiranti suicidi decidono di intraprendere un viaggio attraverso i luoghi di sepoltura di alcuni personaggi famosi che si sono tolti la vita, per poi terminare la loro esperienza in bellezza uccidendosi tutti insieme nella Death Valley. O forse no?

In poche righe si può riassumere la trama di questo libro, ma ne servono molte di più se si vuole davvero parlare di ciò che questo libro contiene. Perchè più che le azioni, in questo caso contano le parole, i pensieri e i sentimenti.

Owen, Audrey, Jin-Ae e Frank sono stufi di vivere. Vogliono morire. Tutti loro hanno già provato a togliersi la vita, qualcuno più volte, ma senza successo. Ognuno ha le sue motivazioni, ma in realtà i quattro ragazzi sono accumunati dalla presenza di un unico grande mostro nelle loro vite: la solitudine. E lo sappiamo tutti che questa è una brutta bestia: certo, c’è chi reagisce facendosi forza, ma non siamo tutti uguali. Ognuno ha il suo carattere, i suoi trascorsi e le sue idee, e taluni non riescono a risollevarsi quando pensano di essere caduti nel baratro. Ed è proprio questo che accade ai nostri amici, incontratisi per caso in una chat su internet dedicata al suicidio.

Mentre percorriamo le tappe di questo viaggio disperato, scopriamo come l’idea di esso sia nata, tramite le trascrizioni delle chattate dei ragazzi. Ma in realtà veniamo a sapere molte più cose, dei piccoli frammenti della vita di ognuno che ci consentono di ricostruire le loro storie personali e aiutarci a comprenderli un po’ di più. A comprendere le loro motivazioni, o magari a biasimarle, dipende dai punti di vista.

Il vero protagonista è Owen, quello che forse, da un certo punto di vista, ha una motivazione più forte e reale che lo spinge a tentare il suicidio. La sua sofferenza, il suo male di vivere, sono i più tangibili e i più strazianti. E’ lui che mi ha fatto appassionare a questo libro, facendomi sorridere e piangere più volte.

Oltre al suicidio, molti sono i temi che questa storia riesce a toccare: l’omicidio, l’omosessualità, il senso di colpa, la menzogna, il senso di inadeguatezza. Tutto fa capolino, senza l’uso di frasi fatte nè di banali cliches, aggiungendo realismo a una storia che ad alcuni potrebbe apparire come assurda.

I Suicide Dogs (questo il nome che i ragazzi hanno deciso di assegnarsi) faranno breccia nel vostro cuore e vi insegneranno, mentre lo imparano loro stessi, come talvolta basti avere qualcuno accanto che ti sappia ascoltare per trovare una via d’uscita da un buio vicolo cieco.

Ma allora perchè solo tre stelline e mezzo? vi starete chiedendo. Perchè devo ammettere che in alcuni tratti ho faticato a capire alcuni comportamenti di due dei protagonisti, Frank e Audrey. Non sono mai riuscita del tutto a entrare in empatia con loro, ad affezionarmi a loro. Non so esattamente per quale motivo, ma non mi hanno coinvolto e affascinato. Questa però è unicamente una sensazione personale, che per me ha costituito una nota stonata nel libro: chissà, magari per voi saranno i personaggi migliori del libro!
Facciamo così, leggetelo e fatemi sapere, sarà un piacere confrontarmi con voi!

Cover: starstarstarstar
Trama: starstarstarstar
Finale:starstarstar mezzastella
Personaggi: starstarstar
Stile di scrittura: starstarstarmezzastella

autore

Albert Borris vive nel New Jersey, è un affermato teen counselor e ama il trekking estremo. Ha seguito le tracce del leopardo delle nevi sull'Himalaya e ha girato l'Islanda a piedi, ma definisce il suo lavoro quotidiano, che ama immensamente, come la più entusiasmante avventura della sua vita. "Il club dei suicidi" è il suo primo romanzo.

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