martedì 30 agosto 2011

Tom piccolo Tom

Tom piccolo Tom di Barbara Constantine

Genere: Narrativa
Editore: Fazi
Voto: 4/5
Pagine: 204
Prezzo: 14,90€

È qui, in una roulotte, che Tom, undici anni, va incontro all'adolescenza, annusando il mondo in bici, pedalando senza sosta tra la scuola e la casa dei vicini, dove, nascosto nel loro giardino, la sera sbircia dalle finestre i film che guardano e, per sopravvivere, ruba pomodori e patate dal loro orto. La madre ha venticinque anni e non sa né leggere né scrivere. È Tom a sostenerla, a proteggere la sua esistenza, sempre in bilico tra felicità e disincanto, avventure d'amore e incontri bizzarri. Chi è Tom? Un bambino libero e coraggioso, pronto a scovare il bene che c'è nel mondo, senza far ricorso a troppe parole, un bambino che, grazie a piccoli gesti e a una fertile immaginazione, sa creare attorno a sé un campo magnetico di buonumore e ottimismo, prendendo la vita che gli è capitata con stupore e meraviglia.

Tom piccolo Tom è un libro che ho scoperto per caso, navigando qua e là, e che ho deciso di acquistare pur non avendone lette recensioni perchè, non appena ne ho letto la trama, mi ha in un certo senso ricordato Room della Donoghue. E il bello in realtà è che io Room (diventato in italiano l’orrido titolo Stanza, Letto, Armadio) non l’ho ancora letto, è qui sul comodino che mi attende: ma so, non so come, che mi piacerà alla follia. Lo so, è una cosa insensata, ma del resto non mi sono mai ritenuta una persona molto sana di mente.
Mi piace alternare libri di generi diversi quando leggo, per cui spesso mi capita di inserire libri di narrativa, per così dire realistici, tra i numerosi fantasy e urban che hanno oramai invaso la mia libreria, per cercare di evitare di andare in “overdose” e che il genere mi venga quindi a noia. E Tom piccolo Tom ha assolto a meraviglia il suo compito, allontanandomi per alcune ore da draghi (L’Ultimo Drago di Jasper Fforde), regine malefiche (The Looking Glass Wars di Frank Beddor) e semidei (Starcrossed di Josephine Angelini), per portarmi nella realtà quotidiana di un piccolo bambino francese di 11 anni che vive in una roulotte con una madre di 25 anni analfabeta che spesso lo lascia solo.

Ecco, messa così, uno si potrebbe aspettare di trovarsi di fronte ad un libro estremamente triste e crudo: non è così, o meglio, non del tutto. Certi comportamenti di Joss, madre di Tom, sono veramente ai limiti dell’assurdo e decisamente criticabili, ma il tutto è narrato con un linguaggio quasi favolistico dal punto di vista del piccolo Tom, che la sua mamma la ama alla follia, anche quando si arrabbia e lo picchia.

E così seguiamo Tom attraverso le sue esperienze ai limiti dell’irreale, mentre ruba ortaggi dall’orto dei vicini inglesi sperando che il loro gatto non si arrabbi con lui, oppure mentre soccorre una povera vecchietta, Madeleine, che trova riversa nel suo piccolo orto, o mentre aiuta la madre a imparare a scrivere correttamente in modo che possa dare l’esame di maturità e prendere il diploma.

Tom è un angelo, nonostante la vita difficile che si trova ad affrontare: è tanto colmo di fantasia e ingenuità che per lui ogni giorno costituisce una nuova avventura.

Lo stile semplice e fluido si adatta perfettamente al racconto e situazioni e personaggi strambi sembrano davvero uscire direttamente dalla fantasia di Tom.

Il libro affronta diverse tematiche importanti, come il rapporto madre-figlio, la solitudine degli anziani, l’importanza della scolarizzazione e l’ossessione per l’aspetto esteriore ai giorni nostri, tutti raccontati con un po’ di ingenuità, forse un po’ troppa rapidità.

Un libro che si legge in un soffio, forse un po’ irreale, che strappa più volte un sorriso.
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autore

Barbara Constantine, sceneggiatrice francese di origini americane, ha scritto per registi quali Robert Altman e Cedric Klapish. Questo è il suo terzo romanzo, dopo La bella estate di Melie e Non dire gatto…

stesso autore

La bella estate di Melie

Mélie ha settantadue anni, è vedova, vive in una grande casa di campagna e ha una malattia di cui vuole sapere il meno possibile. Clara, la sua nipotina adottiva di dieci anni, sta per venire a passare le vacanze con lei, che non vuole certo sciuparsi il piacere di quella lunga estate insieme. Un'estate che dovrà essere speciale, una riserva di ricordi preziosi. Clara è solo una delle tante persone che ruotano attorno a Mélie come pianeti attorno al sole. C'è la figlia Fanette, mamma di Clara e giovane medico dalla vita sentimentale volubile, che quando può spunta all'orizzonte. C'è Gérard, ex di Fanette anche lui dottore, nello specifico medico curante e complice di Mélie, che è fresco di separazione. Poi c'è Marcel, il miglior amico del defunto e fedifrago marito di Mélie, che si finge invalido in casa di riposo per respingere l'onda lunga della vita. Infine ci sono gli amici che vanno e vengono: Antoine, compagno di classe e fidanzatino di Clara, orfano di madre, smarrito come un pulcino; Bello, altro ex di Fanette e musicista refrattario ai legami sentimentali, che però ama circondarsi di bambini altrui. La casa di campagna di Mélie, le sue chiacchiere, la sua costante, delicata, discreta attenzione agli altri sono un faro per tutte queste persone un po' ammaccate dalla vita; e fra barbecue, cene golose, giri in tandem, vecchi mobili da ridipingere, case sull'albero da costruire, tele di ragno e boschetti di bambù da guardar crescere, l'estate passa fin troppo in fretta.

Non dire gatto…

Tanto per cominciare questa è la storia di un gatto, Bastos, che deve sempre dormire con un occhio aperto perché il suo anziano padrone Raymond, quando è nervoso, cerca di prenderlo a fucilate. È anche la storia di Raymond e di Mine che malgrado l'età (e i raptus gatticidi) si amano come due ragazzi. E della loro figlia Josette, col marito fedifrago che un giorno va a sbattere a centodieci all'ora contro un placido cervo. E di Rèmi, il figlio della coppia-non-coppia, che va a stare coi nonni (e col gatto). Poi ci sono Pierre, Paul e Jacques - dodici, undici e dieci anni - che coltivano un precoce vizietto, e il timido Pierrot che lavora alle pompe funebri ma nutre un'ambizione segreta. Marie-Rose, invece, prepara piatti gustosi con ingredienti disgustosi e attende che lo stradino Momò chieda la sua mano. Mentre Geneviève scrive amorose lettere a un galeotto, Edith se la fa col marito della sua migliore amica e Fio fabbrica oroscopi che lei per prima non prende sul serio. E che dire di Arnaud, Martine, Robert, Bobba e della cagnolina Youka? Tutti si dibattono in un conflitto (con se stessi, con l'altro, con il mondo) e tutti vengono risucchiati in quel vortice di coincidenze e fatalità che è la vita.

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1 commento:

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