Parole chiave: LGBT, Storico
Pagine: 510
Formato: Paperback
Editore: TEA
Data di pubblicazione: Marzo 2007
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"E' solo..." Ma solo cosa? Come potrei dirlo? Solo che mi teneva il capo sul suo seno quando mi svegliavo confusa. Che una volta mi ha scaldato i piedi con il fiato. Che mi ha limato un dente aguzzo con un ditale d'argento. Che mi ha portato una minestrina, invece di un uovo, e mi ha sorriso mentre lo bevevo. Che un suo occhio ha una macchiolina marrone più scura. Che mi crede buona...
Ladra di Sarah Waters se ne stava placido e tranquillo nella mia libreria oramai da tempo immemore. Presa da non so quale strana ispirazione, mi sono decisa a leggerlo e beh, sono contenta di averlo lasciato sullo scaffale tutto questo tempo, in questo modo sono riuscita a leggerlo al momento giusto e ad apprezzarlo come merita.
La protagonista di Ladra è Sue Trinder, una ragazza cresciuta nei sobborghi di Londra in mezzo a ladri, truffatori e prostitute, sul finire del 1800. Non ha mai conosciuto sua madre ed è stata cresciuta dalla signora Sucksby, che notoriamente si occupa di bambini piccoli solo per ricevere la sovvenzione statale. Ma Sue è diversa, infatti è sempre stata trattata coi guanti e ha avuto moltissimi privilegi in confronto agli altri ragazzi del luogo: non è stata praticamente mai costretta ad attività illecite ed è stata sempre nutrita e trattata con gentilezza. La vita di Sue cambia una sera, quando un noto truffatore soprannominato Gentleman chiede il suo aiuto per un inganno che potrà fruttare a entrambi migliaia di sterline: lei dovrà semplicemente fingersi una cameriera personale e spingere Maud, una ricca ereditiera, tra le braccia del manigoldo. Facile, no? Ma le cose non andranno esattamente come programmato...
Ladra è stato davvero una piacevolissima scoperta. Ho sentito parlare moltissimo di Sarah Waters e dei suoi romanzi storici/misteriosi/saffici e mi ci sono avvicinata in realtà con un grande timore, temendo di essere nuovamente una voce fuori dal coro. E invece Ladra mi ha stupito, affascinato, coinvolto, anche un po' maltrattato se vogliamo, e fatto sognare. Con una scrittura accattivante la Waters ci trascina nella Londra vittoriana con impeccabili descrizioni di sobborghi, manieri e manicomi ottocenteschi. Ogni personaggio ha il suo spazio, il suo approfondimento (a volte, a esser sinceri, pure troppo) e l'esistenza di un confine tra bene e male non si può praticamente neppure prendere in considerazione.
È un romanzo mistery storico, se così vogliamo definirlo, ma è presente una buona dose di romance saffico (lettore avvisato!). La storia, che all'apparenza leggendo il primo centinaio di pagine può apparire piuttosto semplice, è in realtà complessa e ricca di colpi di scena del tutto inaspettati e imprevedibili: in almeno due frangenti mi sono ritrovata incredula e a bocca aperta, per poi riprendere in fretta e furia la lettura per saperne di più.
Probabilmente il romanzo poteva essere un po' sfoltito, in alcuni punti si avverte una fastidiosa sensazione di noia e una certa ridondanza, ma subito la storia ti riacchiappa e ti ricoinvolge facendo succedere qualcosa di inaspettato. Ho apprezzato molto anche la componente romance, ben inserita nella narrazione e non forzata, per una volta convive con la trama principale senza schiacciarla e soverchiarla ma divenendo complementare.
È il mio primo approccio con questa autrice, ma sicuramente non sarà l'ultimo, voglio recuperare assolutamente anche i suoi altri romanzi.
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