mercoledì 4 maggio 2011

Delirium di Lauren Oliver: quando l’amore diventa una malattia.

Il genere distopico pare essere l’ultima moda per quanto riguarda  la letteratura, e per quel che mi riguarda ne sono estremamente contenta, dato che lo apprezzo molto. Il libro di cui voglio parlarvi oggi, Delirium di Lauren Oliver, Piemme Editore, appartiene proprio a questo filone.Vi premetto che ha parzialmente deluso le mie aspettative, probabilmente troppo alte. Vediamo il perchè.

































OriginaleDelirium
SagaDelirium, #1
GenereYoung Adults distopico
EditorePiemme, Freeway
Pagine382
Prezzo18,00€
Votostarstarstarmezzastella


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Il Delirium è una malattia terribile, che crea un enorme disagio nella persona che ne è affetta, portandola sino alla pazzia. Grazie al cielo, gli scienziati sono riusciti a trovare una cura, cui però non ci si può sottoporre prima dei 18 anni a causa dei possibili effetti collaterali: fortunatamente a Lena mancano solo tre mesi per diventare maggiorenne e venire così immunizzata. Potrà così smettere di preoccuparsi e e vivere la sua vita, o meglio, quella che le verrà imposta, come tutti gli altri. Così non rischierà di fare la fine di sua madre, suicidatasi in preda al Delirium, e la gente smetterà di additarla per la strada. Potrà sposarsi con l’uomo che le verrà assegnato, fare il numero di figli che le verrà richiesto e seguire il cammino di studi per lei reputato il più appropriato. Potrà vivere la vita che per lei è stata pianificata: e questo e tutto ciò che Lena vuole. O perlomeno è quello che pensa di volere, fino a quando non incontra Alex. Fino a quando non apre gli occhi. Fino a quando non tocca il Delirium con mano, la terribile malattia da cui tutti rifuggono, una patologia letale che nelle epoche precedenti aveva un nome molto più dolce: AMORE.





«Sono passati 64 anni da quando il presidente e il Consorzio hanno identificato l’amore come una malattia, e 43 da quando gli scienziati hanno perfezionato una cura»


L’amore è la più grande gioia e al contempo una delle più grandi piaghe dell’umanità: è questo che mi sono ritrovata a pensare leggendo questo libro e l’estremizzazione della società distopica qui rappresentata.Quante cose facciamo ogni giorno in nome dell’amore? Decine, e non sempre sono cose “giuste”: spesso si fanno follie, a volte con gravi conseguenze. Il tutto in nome di un semplice sentimento. Nella società in cui vive Lena tutto questo non esiste più: la criminalità è stata ridotta i minimi storici, non ci sono guerre, nè omicidi, i crimini passionali non esistono più. Da un certo punto di vista, quindi, la società ha fatto un balzo in avanti. Ma in realtà questa società è estremamente sbagliata, e non solo per quel che riguarda l’aspetto più evidente, e cioè l’assoluta mancanza di libertà personale. La cosa che mi ha colpito di più, negativamente parlando, di questa società, è la completa mancanza di qualsivoglia tipo di affetto: non è solo il grande Amore a mancare, quello che ti fa battere il cuore a mille all’ora e sentire le farfalle nello stomaco. E’ proprio assente la sfera dell’affettività: la sorella di Lena, da quando è stata curata, la va a trovare, se va bene, una volta l’anno. Non ci sono abbracci, non ci sono “ehi, mi sei mancata un sacco”. Non c’è niente di tutto ciò. Gli adulti sono freddi. Le madri accompagnano i bambini al parco e se questi cadono e si sbucciano un ginocchio li stanno a guardare, in attesa che smettano di piangere. Non giocano con i loro figli, non li coccolano, non ci ridono assieme. Per me questa è una cosa terribile, inconcepibile, persino peggiore degli obblighi che la società descritta in Delirium prevede. La mamma di Lena, malata di Delirium, chiudeva le tende per non farsi scoprire mentre giocava con le sue bambine e rideva con loro rotolandosi per terra: rischiava altrimenti di essere portata in manicomio. Come si può rimanere impassibili, non avere slanci di affetto nei confronti dei propri bambini? Questa per me è una cosa assolutamente inconcepibile. Ovviamente questo stato di insensibilità è dovuto all’operazione che si subisce per immunizzarsi dal Delirium, ma com’è possibile che nessuno ci veda niente di sbagliato? Perchè purtroppo, sin da piccoli, i ragazzi vengono educati a percepire come normale e giusta una società del genere. E devo ammettere che questa cosa mi ha fatto molto riflettere: possibile che l’ambiente possa avere un’influenza tale da cancellare quasi completamente l’eredità genetica? Evidentemente sì. Forse avrò scoperto l’acqua calda, non so, ma devo dire che la cosa mi turba alquanto, e ha riportato la mia mente ad alcuni episodi storici di “lavaggio del cervello”. Quindi questo libro mi ha fatto molto riflettere, e ritengo che ciò sia un bene, Per contro, dal punto di vista narrativo, ritengo che presenti quello che per me è un grosso difetto: è estremamente lento. In centinaia di pagine, i fatti importanti che succedono si contano sulle dita di una mano, e la maggior parte dell’azione è concentrata nella parte finale. Nonostante quindi l’interesse per questo libro, talvolta mi son ritrovata a contare quante pagine mi mancassero ancora da leggere, un po’ annoiata. Ritengo che con una sfoltita, un centinaio di pagine in meno, sarebbe stato decisamente migliore. Lo stile di scrittura è scorrevole ma ciò non basta a trascinarti per pagine e pagine in cui non avviene nulla: all’inizio non ci se ne rendo conto perchè bisogna ancora comprendere appieno l’ambientazione, ma una volta entrati nel “meccanismo”, certe divagazioni possono apparire pesanti.
I personaggi sono ben approfonditi, soprattutto Lena, che nell’arco narrativo del libro compie un’evoluzione lenta ma costante. E’ ovviamente presente l’elemento romance, cardine della narrazione e della svolta di Lena.
In conclusione, un romanzo che vi consiglio, ma non aspettatevi molta azione se non nella parte finale, mozzafiato.
Cover: starstarstar
Trama: starstarstarmezzastella
Finale:starstarstarstar
Personaggi: starstarstarstar
Stile di scrittura: starstarstarstar

N.B.
Delirium rappresenta il primo libro di una trilogia, cui faranno seguito Pandemonium (Febbraio 2012 in America) e Requiem (Febbraio 2013 in America).

autore

Lauren Oliver è laureata in letteratura americana, ha lavorato per diversi anni come editor di libri young-adult, finché ha deciso di mettersi a scrivere. Abita a Brooklyn e ama leggere, cucinare, correre nel parco, comprare scarpe col tacco e ballare fino a tardi. Delirium è il secondo romanzo della scrittrice ad avere un  opzione per il cinema dalla Fox 2000.

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4 commenti:

  1. Ciao, mi sono iscritta al canale youtube vedendo il blog e la recensione di questo libro. Adoro il genere distopico e penso proprio che me lo procurerò e leggerò. Ho un blog molto più modesto anch'io e ammiro il lavoro che fai. Complimenti, devono essere soddisfazioni!

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  2. [...] Qui potete trovare il mio parere sul romanzo, letto nell’oramai lontano Maggio 2011. [...]

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  3. […] amato alla follia ma l’ho comunque apprezzato (potete trovare il mio parere al riguardo QUI) e quindi sono molto curiosa di gustarmi questa trasposizione, anche perché da un po’ di […]

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  4. […] amato alla follia ma l’ho comunque apprezzato (potete trovare il mio parere al riguardo QUI) e quindi sono molto curiosa di gustarmi questa trasposizione, anche perché da un po’ di […]

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