lunedì 24 ottobre 2011

Cacciatrici di Jackson Pearce

Cacciatrici di Jackson Pearce
(Fairytale Retellings, #1)


Genere: YA, urban fantasy, retelling
Creature: fenris
Voto: 4,5/5
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Pagine: 290
Prezzo: 16,00€
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Scarlett March ha dedicato la sua intera esistenza a cacciare i Fenris, i lupi mannari che quando era ancora una bambina le hanno portato via gli affetti e lasciato il corpo e il volto ricoperto di cicatrici. Scarlett vuole vendetta, e il suo cuore non troverà pace finché non avrà ucciso fino all'ultimo lupo. Rosie March deve la vita alla sorella maggiore e come lei è una cacciatrice. Ma quando il rapporto con Silas, un giovane boscaiolo amico di Scarlett, diventa più profondo, Rosie comincia a pensare che la sua vita potrebbe essere diversa... Amare Silas significherà tradire sua sorella e tutto quello per cui lottano?

Jackson Pearce in Cacciatrici prende spunto dalla fiaba di Cappuccetto Rosso, discostandosi poi da essa per creare un urban fantasy originale e dinamico.

Presumo che più o meno tutti conoscano Cappuccetto Rosso (o Red Riding Hood, che dir si voglia): Jackson Pearce pesca dalla sua storia alcune figure, come il taglialegna, la nonnina e i lupi, e alcune caratteristiche, come l’immancabile mantellina rossa. Non si limita però a prendere questi particolari e trasportarli nella sua storia, bensì li riplasma portandoli a nuova vita. E così nascono i Fenris, umani in grado di trasformarsi in lupi che danno la caccia a giovani ragazzine indifese, bramosi di mangiarle.

Per fortuna esistono dei Cacciatori che cercano di evitare che ciò accada: basta utilizzare un’esca, una giovane fanciulla con indosso una mantellina rossa, che manda i lupi in visibilio e ne diminuisce la prudenza, rendendoli bersagli. È questo ciò che fanno Scarlett e Josie, sorelle cacciatrici unite dalla voglia di sterminare i Fenris che hanno distrutto la loro unica famiglia quando erano ancora piccole. Anche se in realtà non è proprio così: Scarlett è la macchina da guerra che ha votato la sua esistenza alla caccia e all’uccisione dei Fenris; Rosie fa la cacciatrice più per un senso di gratitudine nei suoi confronti che altro. Quindi quando si prospetta l’opportunità di una vita diversa, Rosie ne viene tentata. E non sarà facile scegliere.

«Abbiamo lo stesso cuore» mormoro, spostandomi i capelli dalla faccia bagnata. Lo stesso cuore, strappato in due perché io potessi stare ancora al sicuro nel grembo di nostra madre mentre Rosie metteva il suo corpo davanti al mio. Il suo corpo di fronte al mio, perché io potessi restare illesa davanti alle zanne e agli artigli di un mostro. Sempre lei a proteggermi, sempre lei a essere ferita, tagliata e mutilata, mentre io vedo ancora con tutti e due gli occhi e posso pensare a una vita al di fuori della caccia.
Sono egoista, meschina ed egoista.

Del resto, chi di voi vorrebbe vivere una vita fatta solo di morte, agguati e sangue? Rischiando continuamente, ogni giorno, la propria vita? D’altra parte però come si può restare con le mani in mano sapendo di essere in grado di fare qualcosa che potrebbe salvare giovani ragazzine ignare di tutto? Queste sono le due posizioni che prendono vita durante la lettura della vicenda, e personalmente ho sempre appoggiato la visione di Scarlett: come si può non dare la caccia ai Fenris sapendo della loro esistenza e conoscendo il modo in cui ucciderli? Certo, la sua visione è decisamente estremista: per lei non esiste divertimento, né svago, né vacanza. Però è comprensibile secondo me, visti gli eventi scioccanti cui è stata testimone da piccola (Rosie era talmente piccola da ricordare a malapena) e di cui porta i segni indelebili sul viso e sul corpo, segni che la sfigurano e che non potranno mai scomparire e che la condannano a una vita da esclusa. Non c’è niente di semplice in Cacciatrici: la Pearce ha creato personaggi sfaccettati e complessi che coinvolgono il lettore e lo spingono a riflettere sulla loro condizione e la loro storia, nonché sui rapporti che tra loro intercorrono, di amicizia, di sorellanza o di amore. La storia, che all’apparenza potrebbe apparire come un semplice urban pieno di azione, nasconde in realtà molto di più.
Buona la rappresentazione dei Fenris, estremamente animaleschi e repellenti: l’autrice descrive ogni minimo cambiamento che avviene nel loro corpo quando si avvicinano alla preda, la circuiscono e, infine, l’attaccano. Sono più di semplici lupi mannari, in loro il lato umano è praticamente del tutto scomparso, sono solo bestie feroci e fameliche, pronte a tutto.

La storia poi è trascinante: dopo una parte iniziale che ci mostra il mondo in cui vivono e si muovono Scarlett e Rosie, ha inizio la storia vera e propria, la ricerca, l’evoluzione. L’azione è incalzante ma non manca anche l’elemento romance, molto più credibile rispetto a quello che oggi si ritrova in molti romanzi, in cui i protagonisti si vedono e si innamorano senza sapere nulla l’uno dell’altro. Silas è amico delle sorelle March sin dalla sua infanzia ed è compagno di caccia di Scarlett: non ci sono segreti tra loro, si conoscono meglio di quanto i suoi stessi fratelli conoscano il nostro giovane taglialegna.

In definitiva, un romanzo con un buon ritmo, interessante e ben scritto, che consiglio a chi è alla ricerca di un urban per ragazzi.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo volume della saga Fairytale Retellings, Sweetly, che prenderà spunto dalle vicende di Hanse e Gretel!
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autore

Jackson Pearce è nata nel 1984 in North Carolina e adesso risiede in Georgia. Prima di Sister Red – Cacciatrici ha scritto un altro romanzo dal titolo As you wish, un urban fantasy pubblicato da Harper Collins nel 2009. Cacciatrici fa parte di una trilogia di retellings a cui seguiranno i titoli Sweetly e Fathomless, in via di pubblicazione negli Stati Uniti.

firma hallo

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