lunedì 18 giugno 2012

Niente di Janne Teller





 

Autore: Janne Teller
Originale: Intet
Genere: contemporary, YA
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Pubblicazione: Marzo 2012
Pagine: 119
Prezzo: 12,00€
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Niente è un libro che si legge in pochissimo tempo, nel giro di un paio d'ore, ma che poi ti lascia destabilizzata a riflettere per diversi giorni. Mi riesce difficile parlarvene perché, se devo essere sincera, non ho ben capito nemmeno io cosa ho letto. Il tutto ha inizio quando un bambino di nome Pierre Anthon decide di salire su un albero e non fare più nulla, perché tanto, nella vita, niente ha un senso.

Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa.



Ogni volta che qualcuno dei suoi ex compagni passa sotto la sua nuova “casa”, il ragazzo cerca di demoralizzarli con frasi volte a dimostrare la mancanza di significato della vita e di tutto ciò che a essa è correlato. I bambini, estenuati e provocati dalle sue parole, decidono di dimostrargli l'erroneità delle sue affermazioni e quindi di raccogliere all'interno di una vecchia segheria una catasta di oggetti che per loro sono ricchi di significato. Si parte da cose piuttosto innocenti, come i sandalini preferiti o la bicicletta, per poi arrivare a richieste sempre più ardite, in un escalation piuttosto inquietante. Riusciranno i bambini a trovare il vero “significato” e a dimostrare a Pierre Anthon di essere in errore?

Niente è un libro strano. Nonostante tu non voglia, continui a leggerlo: non so se è per una sorta di gusto del macabro o per una genuina curiosità nei confronti della ricerca dei ragazzi, fatto sta che non si riesce a poggiarlo e a interromperne la lettura, per quanto alcune scelte narrative e alcune scene siano decisamente disturbanti. E il linguaggio semplice e scorrevole, dovuto al fatto che la storia è narrata da una ragazzina di 13 anni, invece che alleggerire l'atmosfera rende il tutto ancora più inquietante e terribile, forse perché il tutto viene narrato come se fosse abbastanza normale, usuale. I bambini di Niente sono ragazzini che fanno paura: quella che inizia come una ricerca tutto sommato innocente si trasforma in un domino vendicativo, in cui ogni bambino obbliga il successivo a sacrificare cose sempre più importanti per lui ma soprattutto sempre più insacrificabili. Non scendo nei dettagli per non rovinarvi la lettura, ma alcuni sacrifici sono oltremodo eccessivi, forti, un pugno nello stomaco, e sono raccontati così, senza che venga dato loro molto peso. Del resto ognuno di loro ha dovuto donare qualcosa, no? Che differenza volete che ci sia tra un paio di sandalini e la sanità mentale di una bambina?

E gli adulti nel frattempo non si accorgono di nulla, sino alla fine. E quando il tutto viene scoperto, affiora alla luce del sole, la loro successiva reazione, i loro comportamenti, sono a dir poco assurdi.

In tutto questo, vi starete chiedendo, c'è un significato? Sì. E no. Non lo so. Non è un libro che contiene le risposte alle più comuni domande esistenziali. Ma di certo induce a riflettere, eccome se lo fa.

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