sabato 17 maggio 2014

Half bad di Sally Green

Half bad di Sally Green
Serie: Half life #1
Parole chiave: Urban Fantasy, YA
Pagine: 400
Formato: eBook
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: Marzo 2014
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«La nonna dice che sono un Incanto Bianco.»
«No che non lo dice.»
«Dice che sono mezzo Bianco.»
« Sei mezzo Nero, invece.»

Half bad, da poco uscito in Italia per Rizzoli, è il primo volume della trilogia Half life di Sally Green: dopo averne sentito parecchio parlare mi sono decisa a leggerlo, e devo dire che non mi ha deluso. Ho trovato Half bad coinvolgente e interessante, nonostante qualche difettuccio.

La cover originale di Half badIl protagonista di questa storia è Nathan, un Mezzo Codice, cioè un bambino nato dall'incrocio di un Incanto Bianco con un Incanto Nero. Questa sua condizione lo rende una sorta di reietto, additato e non voluto dalla comunità degli Incanti Bianchi in cui si ritrova a crescere. Nuove regole, ogni anno, limitano sempre più la sua libertà, e oramai l'unico desiderio di Nathan è raggiungere i diciassette anni per poter prendere parte alla Cerimonia del Dono e andarsene. Ma questo non è esattamente ciò che ha in mente il Consiglio.

Mettiamo subito una cosa in chiaro: Half Bad presenta alcune somiglianze con la serie di Harry Potter. Leggendo alcune parti ho avuto una sorta di deja vù (i profani come i babbani, i mezzo codice come i mezzo sangue, i Cacciatori come gli Auror,...). Half bad però è sicuramente più crudo: sono presenti scene violente che vengono descritte per quello che sono, senza fronzoli. Il razzismo nei confronti dei Mezzo Codice è condiviso da quasi tutta la comunità, gli Incanti Bianchi tolleranti si contano sulla punta delle dita. In un certo senso, il tutto sembra più reale, più inscrivibile nel mondo attuale, che questo piaccia o meno. Nathan si trova sin dall'infanzia bistrattato e in seguito anche torturato per la sua natura, Sally Green non ci risparmia niente in tal senso.

In Half bad però c'è poca magia, e questo è un vero peccato: tutto si limita a qualche pozione e all'autoguarigione, niente incantesimi epici e grandi duelli, se non nelle ultimissime pagine. Anche i Doni che gli Incanti manifestano dopo i diciassette anni in molti casi sembrano più dei veri e propri super poteri da x-men, piuttosto che delle predisposizioni nei confronti di un qualche tipo di magia.

Half Bad in RomaniaUn altro difettuccio, di cui però in realtà mi sono resa conto solo a fine lettura, è la carenza di azione: la trama di Half bad potrebbe riassumersi completamente in poche righe viste le poche cose che accadono. Ciò però lascia un maggior spazio all'autrice per raccontarci di Nathan e della sua battaglia interiore: sono cattivo? Sono buono? Basta l'essere figlio di un Incanto Nero per fare di me una persona crudele? Quanto ciò che erano i miei genitori può influire su di me? Quanto c'è di vero in tutto quello che dicono gli Incanti Bianchi, che in realtà tanto puri non sono? In questo romanzo di Sally Green il confine tra bene e male, che all'apparenza sembra così definito, con i Bianchi che interpretano i buoni e i Neri i cattivoni, è in realtà sottilissimo e gli sconfinamenti sono all'ordine del giorno, proprio come accade normalmente nella vita di tutti noi.

Il finale è molto movimentato ma... il romanzo finisce sul più bello! Quando finalmente si entra nel vivo, zac!, fine del romanzo. E ora tocca aspettare minimo un anno per il prossimo volume: chissà se mi ricorderò qualcosa di questo quando dovrò affrontare la lettura del prossimo! (Sono pessima in certe cose=.=)

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