lunedì 22 luglio 2013

Eleanor & Park di Rainbow Rowell (Per una volta nella vita)

 




I want everyone to meet you. You're my favorite person of all time.



Sono praticamente mesi che sento parlare di Eleanor & Park: praticamente tutte le blogger che seguo lo hanno letto, e tutte hanno scritto recensioni entusiaste. Per cui potete ben capire con quali aspettative io mi sia avvicinata al romanzo. Pensavo che mi avrebbe fatto cambiare idea circa i romance per YA, che come sapete non sono esattamente la mia cup of tea. Intendiamoci: non è che odi il romance, semplicemente difficilmente mi piacciono storie incentrate esclusivamente su esso. Eleanor & Park, da quanto avevo letto in giro, sembrava diverso, con tematiche anche importanti, ma purtroppo non è riuscito a convincermi.

Siamo nel 1986, a Omaha. Eleanor si è appena trasferita, Park vi è nato e cresciuto. Eleanor non rappresenta certo lo stereotipo di bellezza: un po' in carne, si veste in modo strambo, più spesso con indumenti maschili che femminili, una zazzera di riccioli rossi a coronare il tutto. Park ha origini  koreane, è perennemente vestito di nero e ama isolarsi nel suo piccolo mondo fatto di musica. Eleanor ha una famiglia allo sfascio, con un patrigno che la odia, una madre che subisce e tre fratellini terrorizzati. Park in confronto ha una famiglia che sembra uscita da una pubblicità del Mulino Bianco, con un padre forse un po' burbero e severo ma che comunque gli vuole bene. Entrambi costretti ad andare a scuola con il bus, loro malgrado si incontreranno, o meglio si scontreranno. E da lì tutto avrà inizio.

'I just can’t believe that life would give us to each other,’ he said, ‘and then take it back.’


‘I can,’ she said. ‘Life’s a bastard.'

Devo ammettere che all'inizio ero completamente coinvolta: la prima parte del romanzo mi ha rapito, colpito, incuriosito. Poi però è cominciata la noia. Mi è venuta addirittura voglia di saltare qualche pagina, e questo non è mai un buon segno. Ma andiamo con ordine.

 All'inizio la Rowell ci fa quello che possiamo definire un quadro della situazione: conosciamo i due protagonisti, altri ragazzi della scuola, le rispettive situazioni familiari,... Poi abbiamo l'incontro tra i due  e l'alternarsi dei due diversi POV è interessante e ci consente di vedere ogni cosa dal doppio punto di vista e soprattutto di non perderci nulla nell'evoluzione della situazione. E qui forse abbiamo quella che per me è la parte migliore del romanzo: i due protagonisti che abbiamo di fronte non sono i soliti perfettini da calendario, ma due ragazzi del tutto ordinari. Ancora meglio, sono due nerd: abbiamo quindi diverse citazioni e menzioni, da Watchmen a Star Wars, passando per tutta una serie di fenomeni degli anni ottanta ancora vividi nell'immaginario collettivo (es. Magnum P.I, Bruce Lee).

“You can be Han Solo," he said, kissing her throat. "And I'll be Boba Fett. I'll cross the sky for you.”



Il tutto però diventa poi all'improvviso decisamente troppo mieloso per i miei gusti. Ma soprattutto mi ha dato fastidio come elementi fondamentali, per esempio le problematiche familiari di Eleanor, diventino per pagine e pagine praticamente di secondo piano. Abbiamo solo ogni tanto qualche riferimento del tipo "Non devo farmi beccare da Richie" ma tutto si limita praticamente solo a quello. Per Eleanor non c'è altro che Park, e per me il libro è diventato pesante.



Inoltre ho spesso faticato a entrare in sintonia con Eleanor: per certi versi ci somigliamo molto, ma devo ammettere che talvolta ho fatto fatica a seguire il filo logico dei suoi pensieri, non riuscendo così a spiegarmi diverse delle sue azioni.
Ogni cosa mi pare poi che si risolva con troppa facilità, in modo decisamente poco realistico. Per non parlare del finale, che mi ha decisamente lasciato interdetta, con troppe cose non chiare, incentrato solo ed esclusivamente su Park e Eleanor. Per me l'autrice ha perso l'occasione di approfondire tematiche importanti, limitandosi ad accennarle per poi lasciarle un po' nel dimenticatoio e risolverle in modo semplice o vago. (Per chi lo ha letto, giusto qualche nome di riferimento: Tina? La famiglia? E gli zii, così, senza problemi?)

In definitiva un romanzo che mi ha un po' deluso. Probabilmente sarà più gradito a coloro che amano il romance, tenete conto che io sono una delle pochissime lettrici che non ne è rimasta soddisfatta.

1 commento:

  1. Io ormai amo talmente tanto la Rowell che potrei leggere quasiasi cosa, credo.. :DD
    Lo leggerò presto anche io!!

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