Se ho paura prendimi per mano di Carla Vistarini
Parole chiave: Contemporary, Giallo
Pagine: 237
Formato: Hardcover
Editore: Corbaccio
Data di pubblicazione: Settembre 2014
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Leggere Se ho paura prendimi per mano è stato un errore e no, non perché sia un brutto libro, ma perché sono una tontolona io: l'ho addocchiato per la prima volta navigando sul sito della biblioteca della mia città e mi sono immediatamente innamorata della copertina. Un vero e proprio insta-love. Ho letto solo le prime tre righe della trama e ho deciso che doveva essere mio: in due minuti l'ho prenotato e ho atteso con calma il mio turno. Mi aspettavo un romanzo piuttosto triste, su un senzatetto che alleva una bimba non sua, e invece... sorpresa! Mi son ritrovata tra le mani una sorta di giallo. Al ché ho finito di leggere la quarta di copertina e mi sono più volte maledetta per la mia sbadataggine. Dai, però non è tutta colpa mia, quella meravigliosa cover fa pensare a tutt'altro! (Per non parlare del titolo...)

Se ho paura prendimi per mano è un libro che si legge molto velocemente ma che mi ha lasciato un po' insoddisfatta. Mi ha ricordato per certi versi La banda degli invisibili di Bartolomei, senza però dimostrarsene all'altezza. Il romanzo è sicuramente ben scritto, talvolta arricchito da un lessico inusuale e forbito, ma ho trovato in alcune scelte narrative una mancanza di coerenza interna e una eccessiva irrealtà della vicenda. Quelli che forse più mi hanno fatto storcere il naso sono probabilmente i personaggi. Nonostante appaiano per lo più come simpatici e facilmente amabili, sono però poco credibili e spesso out of character, se così vogliamo dire. Prendiamo il protagonista, Smilzo: ora barbone, in passato si è laureato, frequentando anche un corso al MIT, e ha ricoperto cariche lavorative importanti, finendo poi ricercato per gravi frodi. Ecco, si presuppone quindi comunque un certo grado di intelligenza, visto il suo passato: durante tutto l'arco narrativo Smilzo appare però come un sempliciotto, che fa ragionamenti assurdi e non riesce neanche a fare due più due. Mentre il professore, altro personaggio, è giustificabile data l'età e l'incipiente demenza senile, Smilzo, secondo me, non lo è affatto. Lo stesso dicasi per la bimba: è troppo buona, calma ma soprattutto adulta per avere solo tre anni.

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